Garante regionale dei diritti della persona
del Veneto
Attivitą di promozione, protezione e pubblica tutela dei minori di etą
Fase 2 Covid-19: le tematiche relative ai minori di etą in una recentissima Nota comune dei Garanti

I Garanti per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza delle Regioni Basilicata, Calabria, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana, Veneto e delle Province Autonome di Trento e di Bolzano, si sono urgentamente confrontati lo scorso venerdì 17 aprile, in modalità di videoconferenza, sulle nuove questioni generate dalla situazione sanitaria in atto, rappresentata dal Covid 19.
Una situazione che - in modo imprevedibile - sta incidendo anche sull'effetivo godimento da parte di bambini e ragazzi dei diritti loro riconosiuti.
Le questioni individuate e le prospettive di intervento da attuare, sono state indicate in una Nota comune dai Garanti intervenuti a quella riunione e che ora viene diffusa attraverso i siti web istituzionali dei loro Uffici.

La dott.ssa Mirella Gallinaro, Garante dei diritti della persona del Veneto titolare anche di funzioni di  promozione e tutela dei diritti dei minori di età, dà diffisione alla Nota congiunta, pubblicandola qui di seguito.

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NOTA COMUNE DEI GARANTI

"Non stiamo vivendo tempi semplici ma l’emergenza ci ha resi solidali e capaci di accettare limitazioni che fino a qualche tempo fa, ci sarebbero sembrati inimmaginabili.
Ma è necessario sin da subito, incominciare a riflettere e pianificare la cosiddetta fase 2 dell’emergenza da COVID-19, riprendere la costruzione, all’interno di una visione generale, di percorsi che partano dall’ attenzione dei diritti delle persone di Minore età”
Cosi si sono espressi i Garanti regionali di PUGLIA - BASILICATA- MARCHE-MOLISE-CALABRIA - SARDEGNA - LAZIO - LOMBARDIA - TOSCANA - PIEMONTE - LIGURIA - PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO  - PROV AUT. BOLZANO - VENETO riunitisi in video conferenza e sollecitati dall’esperienza che hanno maturato nell’affrontare le tante criticità emerse nella prima fase del contagio.
Il Covid-19 ha letteralmente fatto esplodere l’attività dei Garanti regionali che hanno dovuto confrontarsi tra imposte limitazioni e diritti non più tutelati. Difficoltà gestite in precedenza con fatica, oggi necessitano più che mai di maggiore interlocuzione con il governo.
Come comportarsi rispetto alle evidenti difficoltà della educazione a distanza? Impossibile da garantire in maniera uniforme nei vari territori, per territori o contesti in cui vi è assenza o poca copertura delle connessioni e di differente disponibilità agli strumenti per l’accesso.
Come affrontare l’aumento di casi di cyber bullismo e di adescamento in situazioni di isolamento? Come agire nei confronti di violenze vissute e/o assistite in situazioni di cattività in cui è impossibile anche la semplice denuncia.
Le ricadute psicologiche e sanitarie saranno importanti e sarà necessario avere la disponibilità di strumenti e risorse dedicate.
I Garanti hanno rilevato che il distanziamento sociale ha creato difficoltà al ricongiungimento in situazioni di affido o di diritto di visita in situazioni di separazione o di allontanamento genitoriale ma anche nell’inserimento in comunità o in case famiglia in assenza di diagnosi certe.
La stessa continuità socio-assistenziale ed educativa nella presa in carico quotidiana è messa in difficoltà se non si progettano modalità alternative.
Anche l’accesso a parchi e giardini ha necessità di regolamentazione, tutte quelle attività che prima apparivano scontate adesso avranno bisogno di regole certe e non discriminanti.
Solo così la ripresa potrà rappresentare l’occasione per invertire l’ordine delle priorità e immaginare nuovi modelli organizzativi, relazionali e sociali, che mettano al centro bambini e ragazzi".




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