“Vivere in comunità. Lo raccontiamo con le ragazze e i ragazzi” questo il titolo del seminario tenutosi venerdì 22 ottobre u.s. a Padova nel quale è stata presentata l’omonima pubblicazione, promossa dall’Ufficio del pubblico tutore dei minori con la collaborazione dell’Assessorato regionale alle Politiche Sociali e dei Coordinamenti delle reti di comunità, che contiene una prima restituzione ad operatori, educatori ed esperti dei Servizi e del privato sociale del percorso di partecipazione e coinvolgimento che ha interessato 150 adolescenti ospiti di 41 comunità residenziali del Veneto.
Il seminario è stato introdotto dal prof. Valerio Belotti che ha illustrato le ragioni e gli obiettivi del percorso di ricerca-azione frutto della collaborazione interistituzionale tra l’Ufficio del pubblico tutore dei minori, la Direzione regionale dei Servizi Sociali, l’Osservatorio regionale nuove generazioni e famiglia e i Coordinamenti degli enti gestori di comunità (CNCA, CNCM, Ass. Papa Giovanni XXIII); ed è poi proseguito con una vivace ed insolita presentazione del percorso realizzata da sei tra ragazzi e ragazze che, in rappresentanza dei propri coetanei ospitati in comunità, hanno spiegato ai presenti il loro lavoro e le riflessioni, i suggerimenti, le constatazioni emerse durante gli incontri interprovinciali.
Le descrizioni ed i racconti dei giovani protagonisti, carichi di emozione ma di pari determinazione, hanno fatto da sfondo ai successivi interventi della dott.ssa Paola Baglioni, per la Direzione regionale dei Servizi Sociali, di Oscar Mazzocchin, a nome dei tre coordinamenti delle reti di comunità che hanno collaborato alla realizzazione del progetto e del dott. Salvatore Me, in sostituzione della Direttrice dell’Ulss n. 3, che hanno ripreso ed approfondito obiettivi e risultati che hanno accompagnato l’innovativa scelta di lavorare assieme ai ragazzi, attingendo dalle loro esperienze, e dai loro vissuti, per migliorare i Servizi di cura e protezione della nostra regione.
Di particolare interesse è stato anche il momento riservato al dibattito: un’occasione di scambio e di confronto sul progetto e sulla sua realizzazione dello stesso, che ha coinvolto non solo i facilitatori del percorso, gli educatori, gli operatori ed i responsabili dei Servizi e delle comunità di accoglienza ma anche le ragazze e i ragazzi presenti che hanno scelto di prendere la parola per rispondere direttamente ad alcune sollecitazioni degli adulti.
Peculiarità ed importanza che se da un lato sollecitano a dare continuità, estensione ed approfondimento ad azioni analoghe dall’altro lato debbono essere contestualizzate con gli elementi di criticità contingenti sul piano delle risorse economiche, finanziarie, organizzative ed istituzionali oggi in campo.
Riferimenti: