Minori stranieri non accompagnati e neonati abbandonati dalla nascita: sono questi i casi che con maggior frequenza impegnano l’Ufficio del Pubblico Tutore dei minori del Veneto richiedendo l’individuazione di un tutore volontario da affiancare ad un minore di età privo di figure adulte di riferimento.
Lo ha ricordato lo stesso Pubblico Tutore, Lucio Strumendo, in un’intervista riportata da Redattore Sociale del 29 luglio u.s.
In particolare, il 50% dei tutori nominati viene impiegato a beneficio di minori stranieri non accompagnati, arrivati da soli in Italia. Una tipologia di casi che ha recentemente registrato un incremento; a seguire, in ordine di frequenza, i casi di neonati abbandonati dalle madri, spesso straniere, che per problemi personali decidono di non poter crescere il loro bambino.
A queste ed altre tipologie di tutela, l’Istituzione regionale fa fronte con un “piccolo esercito” di circa 800 volontari - individuati e formati dall’Ufficio del Pubblico Tutore dei minori - disposti ad assumere l’incarico di tutore volontario di minore di età; uomini e donne capaci di mettersi in gioco per concorrere a realizzare funzioni di ascolto, di promozione e rappresentanza, e di aprirsi ai bisogni reali, riappropriandosi di una funzione – la cura delle nuove generazioni – che non può essere delegata alle sole istituzioni pubbliche
Un’esperienza strutturata a progetto, propria dell’Istituzione del Pubblico Tutore dei minori del Veneto, e della quale la pubblicazione recentemente uscita “Tutori volontari e bambini. L’esperienza del Garante dell’infanzia del Veneto” (a cura di C. Drigo, F. Santamaria) dà conto, attraverso dati e riflessioni, a sette anni dall’avvio.
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