Sulla base degli obblighi internazionali derivanti all’Italia dalla ratifica della Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo e dei relativi due Protocolli opzionali, il Governo italiano ha presentato, in data 22 gennaio 2009, il III e IV rapporto dell’Italia all’ONU sull’applicazione della Convenzione sui diritti del fanciullo e dei due Protocolli opzionali (riguardanti il coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati e le misure di lotta contro la vendita di bambini, la prostituzione e la pornografia infantile).
Un adempimento questo che rientra nel meccanismo di monitoraggio previsto dall'art. 44 della Convenzione ONU: tutti gli Stati sono infatti sottoposti all'obbligo di presentare al Comitato ONU dei Diritti del fanciullo un rapporto periodico (il primo a 2 anni dalla ratifica e, in seguito, ogni 5 anni) sull'attuazione, nel loro rispettivo territorio, dei diritti previsti dalla Convenzione.
Il rapporto è stato adottato dal Comitato Interministeriale per i Diritti Umani – CIDU (organismo di coordinamento dell’attività governativa in materia) sulla base della bozza approvata dall’Osservatorio Nazionale per l’Infanzia e l’adolescenza, che ha anche tenuto conto del 3° rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia 2006-2007, documento redatto dal Gruppo di Lavoro per la Convenzione, network di Organizzazioni Non Governative italiane che opera al fine di garantire un sistema di monitoraggio indipendente sull’attuazione della Convenzione.
Nel documento vengono esaminati i principali strumenti legislativi, amministrativi e giuridici attraverso i quali il nostro Paese ha dato applicazione alla Convenzione e ai Protocolli, le attività intraprese per fornire informazioni e per diffondere il contenuto dei due documenti e le diverse iniziative bilaterali e multilaterali di cooperazione internazionale realizzate dall'Italia in questo contesto.
La Convenzione sui diritti del fanciullo rappresenta, infatti, lo strumento normativo internazionale più importante e completo in materia di promozione e tutela dei diritti dell'infanzia e contempla l'intera gamma dei diritti umani riconosciuti (diritti civili, politici, sociali, economici, culturali).
Oltre ad essere uno strumento giuridico vincolante per gli Stati che la ratificano, la Convenzione costituisce - per ogni Stato parte - il quadro di riferimento organico nel quale collocare tutti gli sforzi compiuti a difesa dei diritti dei bambini.
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