Garante regionale dei diritti della persona
del Veneto
Attività di promozione, protezione e pubblica tutela dei minori di età
Il diritto all’istruzione per i minori appartenenti a gruppi vulnerabili: minori adottati, minori stranieri, minori con disabilità. I MINORI CON DISABILITA'

(PARTE 3 - fine)


Echi dal seminario su “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia”, svoltosi presso il Centro diritti umani dell'Università di Padova l’8 ottobre scorso, promosso dal Centro stesso in collaborazione con Save the children Italia e partecipato dal Pubblico Tutore dei minori del Veneto.

 

Il seminario di presentazione del 4° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia, promosso dal Centro diritti umani dell’Università di Padova in collaborazione con Save the children Italia (cfr. notizia dedicata), come da programma, ha toccato il tema del diritto all’istruzione dei bambini e degli adolescenti appartenenti a gruppi vulnerabili, quali i minori stranieri, i minori adottati e i minori disabili.
I risultati di questo monitoraggio, pubblicati nel Rapporto sopra ricordato e riferiti dai diversi relatori intervenuti, hanno consegnato al pubblico presente una serie di informazioni sul livello di accesso a questo diritto, sulle buone prassi registrate, sulle criticità emerse, anche alla luce dell’andamento dei fenomeni monitorati, delle indicazioni espresse dal Comitato ONU sulla CRC nei confronti del nostro Paese e del riconoscimento di questo diritto nella Convenzione stessa.

In particolare:
Il diritto all’istruzione per i bambini e adolescenti con disabilità.
Come tutti i bambini e gli adolescenti anche i bambini e gli adolescenti con disabilità hanno diritto all’istruzione e devono godere di questo diritto senza discriminazione alcuna, così come affermato nella Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (art. 23), nella Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità e nella Costituzione (art. 34), come ribadito in numerose occasioni a livello internazionale, nonché come recentemente ricordato anche da parte del Parlamento Europeo nel fissare le basi per una strategia comune per la tutela dei diritti dell’infanzia.

L’integrazione e l’inclusione dei bambini e degli adolescenti con disabilità rappresentano due importanti obiettivi, anche in ambito scolastico.
A tal proposito, nel 4° rapporto di aggiornamento sull’attuazione della Crc in Italia, viene precisato che "integrazione" significa creare, intorno al bambino e all’adolescente con disabilità, una rete di relazioni che lo renda protagonista del percorso di crescita. Non rappresenta un fatto fisico, come l’inserimento, ma è un fatto di comunicazione, di legami, di conoscenza, di rapporti.

Inoltre, considerato che ogni bambino e adolescente con disabilità ha il diritto di essere supportato nell’elaborare una propria ipotesi di vita, a perseguirla, avendo a disposizione tutti i mezzi e le opportunità che la società gli offre, l’istruzione dovrebbe avere come obiettivo l’educazione inclusiva ed essere quindi finalizzata a favorire «lo sviluppo della personalità del bambino e dell’adolescente nonché lo sviluppo delle sue facoltà e delle sue attitudini mentali e fisiche, in tutta la loro potenzialità».
Si rileva in proposito la mancanza di una connessione costante e vicendevole tra famiglia, scuola e servizi del territorio, tra le attività scolastiche e quelle extrascolastiche e del tempo libero, ovvero di un contesto “di rete” nel quale competenze, capacità e professionalità diverse si completino vicendevolmente.
Stabilire una connessione costante e vicendevole tra famiglia e scuola è importante al fine di garantire il diritto fondamentale all’istruzione del bambino e dell’adolescente con disabilità.

La necessità di una maggiore collaborazione tra famiglie e insegnanti acquista rilevanza anche in considerazione della discontinuità e dello scarso numero degli operatori sanitari, sociali ed educativi che dovrebbero rilevare la diagnosi funzionale della disabilità ed in mancanza della quale le famiglie non sempre sono in grado di provvedere al soddisfacimento delle esigenze scolastiche connesse alla disabilità del proprio figlio/a.

In materia di sostegno, inoltre, è in corso di definizione un atto di intesa Stato-Regioni e Autonomie Locali per la messa a punto di un modello di valutazione e sostegno per l’integrazione scolastica per gli alunni con disabilità, che prevede l’utilizzazione delle classificazioni internazionali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità-OMS (IC D 10 e ICF).

Da ultimo, rimane la necessità dell’eliminazione delle barriere architettoniche negli ambienti scolastici.

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