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PRESENTAZIONE
DEL NOSTRO IPERTESTO
SUI DIRITTI DEI BAMBINI

Ciao! Siamo i bambini del modulo 4° e 5° C della scuola elementare A. Provolo di Verona.
Quando le maestre ci hanno proposto di  fare un ipertesto sui diritti dei bambini, noi ci siamo fatti subito delle domande. A parte che non sapevamo cosa fosse un ipertesto e ora sì. Ma che cos'è un diritto? Un'idea ce l'avevamo ma quando la maestra ce l'ha chiesto direttamente,nessuno di noi ha trovato le parole. Ci abbiamo provato . . . qualcuno diceva, qualcuno completava o contestava, alla fine cerca di qui e aggiusta di là ci siamo messi d'accordo sulla definizione.
Un diritto è una libertà di fare e di essere, propria di un uomo in quanto tale e come cittadino, sancita e tutelata dalle leggi di un Paese. Il primo diritto che ci veniva in mente è quello alla vita, una vita serena vissuta nel rispetto della persona.
Pensando alle lezioni di storia, però, in passato neanche questo fondamentale diritto era garantito.
Quando la maestra ci ha detto che oggi esiste la  Dichiarazione dei Diritti dei Bambini e che il primo documento che si è occupato di elencarli  è stato quello elaborato dall'ASSEMBLEA  DELLE  NAZIONI UNITE già nel  1959, ci siamo sentiti sollevati. Poi qualcuno ha tirato fuori una certa notizia sentita al telegiornale la sera prima con relativo filmato: un bambino palestinese di 13 anni ucciso in un attentato. Ci siamo chiesti a cosa serve che una carta reciti che quello alla vita è un nostro sacrosanto diritto, se poi un bambino può essere ucciso così, per strada. Un altro nostro compagno ha parlato dei bambini soldati. Conoscevano già il problema per averne parlato durante una lezione di storia. Eravamo allibiti e ci siamo sentiti fortunati in quel momento, tanto le cose che di solito ci lasciano scontenti ogni giorno ci sono sembrate delle simpatiche consuetudini in confronto. A quel punto ognuno di noi aveva qual cosa da raccontare: i bambini che nascono già affetti all' AIDS e non possono curarsi; i bambini che non hanno da mangiare e da bere a sufficienza ancora in troppe parti del mondo; i bambini che non riescono ad avere una adeguata istruzione: cosa faranno quando saranno diventati adulti di domani? Ammesso che abbiano un domani! Più parlavamo più ci sentivamo per un verso al sicuro pensando alle nostre famiglie, ma ingiusti coi nostri capricci;  per l' altro verso afflitti pensando che in quello stesso momento vivevano da qualche parte bambini così sfortunati.     Abbiamo chiesto alla maestra che valore avesse allora quella carta del 1959.
Lei ci ha detto che questa domanda se l'era posta il mondo intero cosi nel 1989 sulla base della prima Dichiarazione, fu redatta la "Convenzione Internazionale sui diritti dell' infanzia " che è stata adotata all' unanimità dall' Organizzazione delle Nazioni Unite , in vigore dal 1990 come legge internazionale .
Cosa c' è di nuovo? Che tutti i paesi che l'hanno approvata, firmandola, si sono inpegnati ad approvare leggi che fanno di questi diritti delle realtà.
Non abbiamo fatto in tempo a gioire che subito la maestra ci ha detto che non tutti i paesi del mondo aderiscono all'O.N.U.e perciò non tutti l'hanno firmata.
Che fare? Eravamo tutti seri ...poi l'idea ! Tocca a noi bambini stessi  darci da fare.Già con quello che abbiamo fatto a scuola nostra e che faremo e quando saremo grandi e potremmo fare di più non ci dimenticheremo degli adulti di quelle parti del mondo che erano quei bambini.